venerdì 4 dicembre 2009

Bank of America restituisce 45 miliardi!


Per diversi giorni il mercato finanziario globale si è interrogato su quanto stava accadendo negli Emirati Arabi Uniti, in particolar modo a Dubai, la città che decise di cambiare il proprio volto e di diventare un polo di attrazione per turisti e investitori, un’operazione in parte riuscita ma a costi altissimi e ora una delle principali società utilizzate per realizzare l’impresa, la Dubai World, chiede ai detentori di suoi bonds per 60 miliardi di dollari di avere pazienza per riavere i propri “terzi e capitale”.

A breve inizieranno gli incontri per definire tempi e modalità dei futuri rimborsi, ma è evidente che i bondholders continuano a essere i soggetti maggiormente colpiti dalle conseguenze della tempesta perfetta, come ben hanno già sperimentato i detentori di titoli Chrysler e General Motors e quelli di altre società che hanno avviato rinegoziazioni del debito improntate, nella maggior parte dei casi, a pesanti, se non pesantissime decurtazioni del dovuto.

La pubblicazione del dato dell’Institute for Supply Management relativo al settore dei servizi nel mese di novembre ha turbato non poco gli operatori e gli investitori a causa dell’inatteso calo dell’indice passato da 50,6 a 48,7, ben al di sotto delle attese degli analisti che prevedevano un rialzo a 51,5, una flessione importante perché, come è noto, l’indice indica espansione solo a livelli superiori a 50.

Anche per le vendite al dettaglio delle catene a carattere nazionale, il mese di novembre 2009 non sarà tra quelli da ricordare, in quanto si è registrato un decremento delle vendite dello 0,3 per cento, un dato che sarebbe stato ancora più pesante se non fosse iniziata, con il ponte del giorno del ringraziamento, il periodo noto come Christmas Spending.

Tra le notizie positive vi è il forte calo delle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, portatesi a 457 mila dopo essere state per tanti mesi al di sopra delle 500 mila, e la decisione di Bank of America di restituire i 45 miliardi di dollari ricevuti a suo tempo nell’ambito del programma TARP.

La decisione di Bank of America, tuttavia, sembra solo finalizzata a liberarsi dei vincoli alla compensation imposti dal rappresentante di Obama e che stanno rendendo difficile se non impossibile la ricerca del successore di Ken Lewis, il Chief Executive Officer dimissionario che lascerà a fine anno la guida della banca.

Al di là dei veri motivi alla base della decisione di BofA, è comunque certo che con questa mossa a sorpresa cresce l’isolamento di Citigroup che sembra nell’impossibilità di restituire i 45 miliardi di dollari ricevuti dal TARP ed è ancora posseduta dallo Stato per oltre un terzo del suo capitale azionario.