venerdì 21 gennaio 2011

Meno credito al consumo negli USA!


Dopo aver fatto registrare utili di bilancio al di sotto delle attese degli analisti, le maggiori banche statunitensi rendono noto che i default sui credito e sulle carte di credito revolving stanno diminuendo, in particolare ove il confronto tra i dati dell’ultimo trimestre del 2010 vengano fatti con il corrispondente periodo dell’anno precedente.

Quello che è certo è che il finanziamento delle spese degli americani si è fermato ad un outstanding inferiore agli 800 miliardi di dollari, mentre superava i mille miliardi prima dell’avvento della tempesta perfetta, così come il ricorso da parte di un numero crescente di individui alla protezione prevista dalla legge fallimentare statunitense ha determinato il ritiro di milioni di carte di credito revolving.

Venendo al dettaglio, la Wells Fargo, uno dei maggiori concessori di credito al consumo, ha reso noto di aver registrato nel quarto trimestre perdite su crediti inferiori di poco meno del 30 per cento rispetto all’analogo periodo del 2009, mentre Citigroup ha reso noto di aver subìto perdite su crediti nell’ultimo quarto dell’anno inferiori dell’11 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre segnali positivi vengono anche dai conti di J.P. Morgan-Chase e Bank of America, il che completa il quadro delle grandi banche statunitensi.

Il problema è dato dal fatto che la netta contrazione del consumer financing e l’approccio più conservativo delle famiglie a stelle e strisce, con la ricomparsa di un accettabile livello di propensione al risparmio, non sono proprio elementi molto favorevoli a una ripresa dei consumi tale da fare da propellente alla ripresa dell’economia, ma tutto questo sarà più chiaro nei prossimi mesi!