martedì 14 dicembre 2010

BofA mette in vendita titoli tossici!

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Mentre è ancora alle prese con il pasticciaccio dei robo-signers e sulla richiesta di riacquisto di 49 miliardi di titoli legati a mutui, Bank of America starebbe, secondo un articolo del New York Post, mettendo in vendita titoli tossici per 1 miliardo di dollari, anche questi titoli legati a mutui portati in dote, si fa per dire, dall’acquisita e alquanto disastrata Countrywide.

I lettori più affezionati del Diario della crisi fianziaria ricorderanno quanto quell’acquisizione fu controversa e portò alle dimissioni dell’ex Chairman e Chief Executive Officer di BofA, reo agli occhi dei maggiori azionisti di aver subito le pressioni del Tesoro e della Federal Reserve senza farne parola al Board of Directors.

Quello che era certo è che Countrywide non aveva solo in pancia una larga quota dell’immenso mercato del mortgage a stelle e strisce, ma anche un’ancor maggiore quota dei titoli tossici legati all’immobiliare, rappresentando così una vera e propria bomba a orologeria per la banca costretta ad acquisirla!

Nel frattempo migliora leggermente l’indice sullo stress economico curato dall’Associated Press, passato dai 10,0 di settembre ai 9,9 di ottobre, allontanandosi così, seppur di poco dalla soglia di 11 che indica una situazione di stress.

Avendo già dedicato una puntata a questo indice, rinvio i lettori alla puntata in questione per le tecnicalità, ma mi vedo anche in questo caso costretto a fare un po’ le pulci al dato complessivo, rappresentando le tante realtà locali che sono ancora in una situazione di stress multiplo rispetto al dato nazionale.

Secondo l’indagine, la situazione di stress è calata nel 56 per cento delle 3.100 contee presenti negli Stati Uniti d’America e in 28 Stati, mentre un po’ più di un terzo delle contee peggiora la propria condizione di stressa.

A volte si tratta, come nel caso del Nevada, di flessioni di pochi decimali per un indice che si mantiene comunque al di sopra di 23, una flessione determinata da piccole variazioni nel tasso di disoccupazione, mentre peggiora ancora l’indicatore legato alle procedure di esproprio delle abitazioni.

Subito alle spalle del Nevada, la Florida (16,56) sorpassa la California (16,01), mentre al terzo posto si colloca il Michigan (15,52) e l’Arizona (14,6).

Come in settembre, anche in ottobre lo Stato con il minor livello di stress risulta essere il North Dakota (3,5), seguito da South Dakota (4,86), dal Nebraska (5,44), dal Vermont (5,69) e dal New Hampshire (6,72).

Il peggioramento del tasso di disoccupazione in novembre dovrebbe essere compensato, secondo molti economisti, dall’estensione per due anni degli sgravi fiscali decisi a suo tempo da Bush, misura attualmente in discussione al Senato.