martedì 5 aprile 2011

La resistibile ascesa del prezzo del petrolio!


Mentre si aspetta il tutt’altro che prevedibile finale della crisi libica, il prezzo del petrolio fa un altro balzo in avanti e si porta al di sopra dei 108 dollari, un massimo degli ultimi trenta mesi e un livello che farà da propellente per l’aumento dei presi sia all’ingrosso che al consumo e che porterà altro fieno in cascina per quanti all’interno delle banche centrali spingono per un aumento del livello dei tassi di interesse.


I motivi di un rialzo così consistente del prezzo del greggio non sono del tutto scontati e, inoltre, già avvengono su livelli che hanno oscillato a lungo intorno ai 90 dollari al barile che si ponevano quasi al doppio di quelli che avrebbero dovuto essere in base alle previsioni di un autorevolissimo centro studi di settore presieduto dallo sceicco Yamani, un uomo che è stato per quasi venti anni alla presidenza dell’OPEC.


Che quello di giocare sul prezzo del petrolio e delle altre materie prime sia il gioco preferito della potente ma ancor più preveggente Goldman Sachs, così come di Morgan Stanley e le divisioni di Corporate & Investment Banking è cosa risaputa, così come è noto che una miriadi di piccoli e piccolissimi investitori è solita aggregarsi alla flotta delle grandi entità per poi finire spesso con le ossa maciullate quando le grandi invertono la rotta.


Come andrà a finire stavolta è difficile dirlo, ma credo proprio che alla fine il prezzo del greggio planerà nuovamente nell’area dei 70 dollari al barile!