martedì 10 gennaio 2017

Il Fondo Atlante offre un rimborso agli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca


La bocciatura da pate del Consiglio di Stato della circolare applicativa Bankitalia della legge sulle banche popolari italiane, fino a poco tempo fa società cooperative a responsabilità limitata, e per le quali era prevista la trasformazione in società per azioni, cosa avvenuta per la maggior parte di loro, ma, diceva la circolare, con la possibilità di bloccare il cosiddetto diritto di recesso, cosa che avvenne ad esempio in Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca, ma non solo in queste, mandando nella disperazione gli azionisti che avevano comprato a 60 euro i titoli della prima e a 40 euro quelli della seconda e che si vedono aprire una vera e propria autostrada risarcitoria con decine di migliaia di cause dagli esiti imprevedibili.

Il Fondo Atlante, divenuto obtorto collo padrone assoluto delle due banche espressione di quel buco nero del credito che è la regione Veneto, ha deciso di tagliare la testa al toro e di proporre ai 169 mila azionisti delle due banche che intende a breve fondere e denominare Banca delle Venezie un risarcimento che sarà del 15 per cento del valore fisso a 9 euro per azione per gli azionisti della Banca Popolare di Vicenza (il che significa che sin dalla quotazione non fu esercitato il diritto di recesso per alcuno) e del 15 per cento del valore effettivo di acquisto per le azioni di Veneto Banca che dovrebbe prevedere un rimborso massimo di 6 euro per azione.

La proposta riguarda tutti gli acquirenti di azioni dal 2007 alla data di esercizio dell'aumento di capitale per le due banche ed è soggetta a un tetto di adesione non inferiore all'80 per cento della platea degli interessati e alla rinuncia a qualsiasi azione di rivalsa nei confronti della banca della quale erano soci.

Si tratta di una proposta che riguarda azionisti della più diversa specie, dagli ex dipendenti che hanno investito nei titoli della loro banca la loro liquidazione ai piccoli e medi imprenditori che le hanno acquistate credendo, a torto o a ragione questo lo stabiliranno i giudici, di avere più facilmente accesso a quei crediti che in molti casi non restituiranno mai più spingendo le sofferenze delle due banche a livelli che sarebbero giustificabili in banche con totale dell'attivo molto, ma molto superiore a quello che le caratterizzava tempo per tempo.

Sulla qualità dei precedenti amministratori basti pensare che l'ex amministratore delegato di Veneto Banca, Consoli, è stato arrestato, mentre una parte rilevante dei precedenti amministratori della Banca Popolare di Vicenza risulta indagata con in testa il presidente dalla durata ventennale, Gianni Zonin che, nel frattempo, si è reso pressoché nullatenente!

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Credo proprio che dovrò adottare la lingua inglese per il Diario della crisi finanziaria perché nell'ultimo mese ho ricevuto visite da 7 mila utenti statunitensi e 1.500 circa visitatori russi che, uniti polacchi ed ucraini, pareggiano quasi i visitatori italiani (2.229), il che è davvero strano perché gli argomenti sono in larga prevalenza di interesse dei lettori italiani!


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