giovedì 17 marzo 2011

Ma quanto è potente la lobby nucleare?

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Mentre tutto il mondo si interroga sulla catastrofe nucleare giapponese, con la centrale incriminata oramai trasformata in una sorta di pozzo di Vermicino, dove per fermare il mostro si prova veramente di tutto ma con ben scarsi risultati, ferve il dibattito in tanti paesi, compresa l’Italia, sull’opportunità di insistere con l’opzione nucleare o aumentare, invece gli investimenti sulle energie alternative, quali l’eolico e il solare, tecnologie giunte a un discreto grado di maturazione e che diverranno via via più economiche quanto più i governi decideranno di incentivarne l’adozione anche a livello dei singoli utenti.

Il caso italiano è emblematico in quanto nel nostro paese dopo un referendum sono state chiuse le poche centrali nucleari esistenti e in anni recenti si è adottata una legislazione di sostegno delle energie alternative che ha dato ottimi frutti, se non che il governo Berlusconi ha deciso di riprendere l’opzione nucleare con l’obiettivo di realizzare 12 centrali di terza generazione, attualmente allo stadio di prototipo e, con un recente colpo di mano ha posto pesanti limiti agli incentivi per chi volesse creare impianti fotovoltaici o eolici di rilevanti dimensioni.

Conscio che la maggioranza della popolazione, anche alla luce degli avvenimenti giapponesi e a fronte della palese impotenza delle autorità preposte a porre rimedio agli incidenti occorsi, il governo italiano si è precipitato, dopo alcune improvvide dichiarazioni di diversi ministri, a dire che le centrali verranno realizzate solo nelle regioni che si dichiareranno favorevoli, allo stato nessuna, e che comunque ci si muoverà in linea con le scelte che in materia adotterà l’Unione europea.

Ma in Italia come negli altri paesi difficilmente la potente lobby nucleare rinuncerà a premere affinché, quando sarà opportunamente passato l’effetto del caso giapponese, riprendano con vigore i programmi di costruzioni di nuove centrali, utilizzando il prevedibile argomento che le nuove centrali saranno più sicure delle vecchie, ipotesi chiaramente esclusa dal Nobel Rubbia che ha affermato ieri che è necessario fermarsi a riflettere e puntare a energie alternative e intrinsecamente sicure!