Sono settimane ormai che si avvertono sinistri scricchiolii provenienti dai mercati finanziari di tutto il mondo e quello che sembrava il migliore dei mondi possibili, con gli indici vicini ai massimi storici, negli USA ma non soltanto, sembra destinato a crollare come un castello di carte dalle fondamenta basate sul nulla.
Anche se tutto sembra iniziato nel mercato del petrolio e delle altre materie prime energetiche, con il crollo dei prezzi e le insolvenze a catena dei sottoscrittori di contratti futuri, il problema non sembra limitato a questo, anche se si tratta di un problema di non poco conto; gli scricchiolii provengono dal mondo della finanza che non sembra avere tratto grande profitto dalla durissima lezione del 2007-2008 sulla proliferazione incontrollata dei derivati prodotti senza sosta dalle fabbriche prodotto delle investment banks e delle banche più o meno globali, per non parlare del problema dei debiti sovrani.
Il problema è che tutto quello che si poteva fare è stato fatto negli anni successivi al biennio maledetto e non si sa proprio cosa tireranno ora fuori dal cappello i banchieri centrali e i governanti dei principali paesi industrializzati!
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