Mentre sembrava destinato a rompere verso il basso la soglia psicologica dei 240 punti, il differenziale tra BTP a 10 anni e il Bund di pari durata si è riportato oggi in vista dei 270 punti base, anche se nell'intraday ha toccato la soglia dei 238 punti in concomitanza di un'escursione del Bund, forse in concomitanza con le disastrose elezioni per la Merkel in Sassonia, sino a 1,71 per cento di rendimento, ma subito dopo si è portato, seppur di poco, al di sotto dell'1,50 per cento.
Come
ho spiegato più volte, il differenziale è dato dalla differenza di
rendimento dei due decennali e, finché il Bund è rimasto alivelli
bassissimi, prossimi all'uno per cento, per il BTP c'è stato poco da
fare, ma da qualche settimana, dopo il salvataggio della Grecia, i
rendimenti dei titoli tedeschi e di quelli della cosiddetta area core
della zona dell'euro sono sensibilmente risaliti.
Quello
che manca, o non vi è ancora a sufficienza, è il recupero ulteriore dei
titoli di stato italiani e degli altri paesi deboli dell'area euro e
non vi è molto da attendersi, per il nostro paese, sino al risultato
delle elezioni politiche fissate per fine febbraio.