martedì 5 marzo 2013

Uno strano risultato elettorale


Ho dedicato tre puntate del diario della crisi finanziaria alla strana calma che ha preceduto una delle più delicate tornate elettorali della storia repubblicana, con i mercati che non punivano in maniera severa l'azionario, né mandavano alle stelle lo spread, pur non essendo prevedibile che dalle urne uscisse un chiaro segnale di governabilità.

Ma quello che è ancora più strano è quello che sta accadendo a risultati ormai noti, con una chiara situazione di ingovernabilità dovuta al fatto che il partito democratico ha guadagnato di un soffio il prenio di maggioranza alla camera, ma ha fallito l'obiettivo della maggioranza al senato, con 123 senatori rispetto ai 160 necessari.

Ad aumentare la confusione sta il successo del popolo delle libertà che ha insidiato fino all'ultimo la primazia del pd alla camera e ha portato a casa 117 senatori, lasciandone 54 al movimento cinquestelle e 19 alla coalizione di Mario Monti.

A parole, nessuno vuole allearsi con nessuno, ma qualcuno lo farà, almeno questo pensano i mercati che oggi stanno andando molto bene.