Dopo un lungo incontro con la Cancelliera Angela Merkel, Mario Draghi ha portato a casa il secondo successo in due giorni, in quanto dopo la capitolazione del Presidente della Bundesbank, Jens Weidmann sulla nuova versione del Quantitative Easing, da lui fino ad ora fieramente osteggiata, ieri ha ottenuto che la Germania ritirasse il piano di euro (ed Europa) a più velocità.
Questo post sarà aggiornato appena avrò notizie più particolareggiate sull'incontro, se mai ve ne saranno!
Già perché l'unica cosa certa è che Draghi si è recato presso la Cancelleria a Berlino e che il colloquio è durato un'eternità per i tempi che normalmente la Merkel dedica ai visitatori, mentre con Draghi il colloquio senza testimoni è durato due ore e mezza e alla fine sono emerse le importanti concessioni che la Cancelliera ha voluto fare e che ho sintetizzato nel titolo di questa puntata telegrafica e che vedono Supermario vincitore su tutta la linea con questa sconfessione dell'ostilità della banca centrale tedesca alle modalità del Quantitative Easing che, lo ricordo, non prevede più che gli acquisti di bond siano proporzionali alla forza economica del Paese ma calibrati sulle turbolenze che riguardano il singolo paese, anche perché assistiamo ad un fenomeno di rarefazione dei Bund tedeschi.
Ma la vera vittoria di Draghi è stato il ritiro da parte tedesca del progetto di un Unione europea, e anche dell'euro, a più velocità, un progetto annunciato nei giorni scorsi dalla stessa Cancelliera e che la Banca Centrale Europea aveva già criticato.
Jens Weidmann ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco e si è vendicato oggi facendo un attacco ad alzo zero all'Italia rea di non aver fatto diminuire il rapporto debito/prodotto interno lordo da anni stabilmente al di sopra del 130 per cento.
Già perché l'unica cosa certa è che Draghi si è recato presso la Cancelleria a Berlino e che il colloquio è durato un'eternità per i tempi che normalmente la Merkel dedica ai visitatori, mentre con Draghi il colloquio senza testimoni è durato due ore e mezza e alla fine sono emerse le importanti concessioni che la Cancelliera ha voluto fare e che ho sintetizzato nel titolo di questa puntata telegrafica e che vedono Supermario vincitore su tutta la linea con questa sconfessione dell'ostilità della banca centrale tedesca alle modalità del Quantitative Easing che, lo ricordo, non prevede più che gli acquisti di bond siano proporzionali alla forza economica del Paese ma calibrati sulle turbolenze che riguardano il singolo paese, anche perché assistiamo ad un fenomeno di rarefazione dei Bund tedeschi.
Ma la vera vittoria di Draghi è stato il ritiro da parte tedesca del progetto di un Unione europea, e anche dell'euro, a più velocità, un progetto annunciato nei giorni scorsi dalla stessa Cancelliera e che la Banca Centrale Europea aveva già criticato.
Jens Weidmann ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco e si è vendicato oggi facendo un attacco ad alzo zero all'Italia rea di non aver fatto diminuire il rapporto debito/prodotto interno lordo da anni stabilmente al di sopra del 130 per cento.
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