Ho tralasciato di seguire venerdì scorso le notizie provenienti dalle due sponde dell’Oceano Atlantico, ma appena ho rivisitato le pagine specializzate ho avuto la netta sensazione che il vento sta cambiando e non solo in un Europa afflitta dal grosso problema della Grecia, per non parlare del Portogallo e dell’Irlanda, ma anche negli Stati Uniti d’America che erano reduci da tre mesi di notizie relativamente buone sul fronte dell’occupazione e che sono stati colpiti da un fiacchissimo Non Farm Payrolls per il mese di maggio e da un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione che è passato dal 9,0 al 9,1 per cento.
I dati di consenso degli analisti vedevano una crescita netta delle buste paga tra i 160 mila e i 200 mila, mentre il tasso di disoccupazione era visto stabile al 9 per cento, ma ha deluso anche il settore privato che ha visto una crescita degli occupati di poco più di 80 mila unità contro previsioni di 200 mila!