giovedì 6 dicembre 2012

Cosa succede al Monte dei Paschi di Siena?


Nell'ultima puntata del diario della crisi finanziaria mi interrogavo sul futuro del sistema bancario italiano, segnalando l'estrema criticità della situazione del Monte dei Paschi di Siena, o meglio della sua controllante, l'omonima fondazione che non sa più a che santo votarsi stretta dalle banche che hanno in pegno parte del capitale della banca e che premono perché entrino nuovi soggetti per rientrare di quanto hanno prestato alla fondazione stessa.

E' di ieri la notizia che Standard & Poor's ha declassato i bond della banca a livello di titoli spazzatura, una decisione, quella della società di rating, che non aiuta il già difficile compito del presidente Alessandro Profumo e dell'amministratore delegato, Viola, di portare la banca fuori dalle secche in cui si trova.

D'altra parte, la decisione di portare due esterni sulla tolda di comando della banca senese la dice lunga sulle difficoltà vissute dopo la costosa acquisizione di Antonveneta con la problematica integrazione della stessa e di Banca Toscana dentro il Monte dei Paschi.

Certo, la banca risulta una bella realtà con una dotazione di oltre 2 mila sportelli fortemente presenti in regioni ricche, il che fa pensare che il relativo dossier sia sulla scrivania dei decision maker di banche italiane e straniere.