In un rapporto (che doveva rimanere riservato) al Fondo Monetario Internazionale, l'Associazione Bancaria Italiana formula le previsioni per il biennio 2012-2013 per il sistema bancario italiano, previsioni che prevedono già da quest'anno un ritorno all'utile, 4 miliardi di euro dal profondo rosso del 2011, quando le perdite erano a quota 24 miliardi.
Ancora meglio dovrebbero andare le cose nel 2013 con utili pari a 6,5 miliardi di euro e un ulteriore calo del tasso di incremento delle sofferenze in discesa di circa 10 punti dal picco del 2011, mentre migliora l'andamento sia degli impieghi che della raccolta.
Tutto bene? No in quanto si tratta di livelli di redditività molto modesti e non lontani da quelli che evidenziava, prima della crisi, uno solo dei grandi gruppi creditizi, ma si sa le cose per l'economia non stanno andando bene e quindi L'ABI si deve accontentare.
Questo scenario semi roseo rischia di pesare sulle trattative in corso in ABI per individuare gli strumenti per favorire la fuoriuscita di decine di migliaia di addetti al settore, una sforbiciata ai costi che potrebbe dare nuovo slancio ai conti economici delle banche italiane.