Ho visto che i miei lettori più affezionati hanno gradito molto la prima puntata sul Monte dei Paschi e ho deciso di dare un seguito approfittando della decisione dell'Unione europea di accettare, seppure solo temporaneamente, l'utilizzo dei Monti Bonds da parte dell'istituto senese che potrà così emettere obbligazioni, sottoscritte dal Tesoro, per 3,9 miliardi di euro.
L'UE ha sostanzialmente sancito che non si tratta di aiuti di Stato ma di una facilitazione finalizzata al piano di ristrutturazione della banca, tanto è vero che il Monte dei Paschi di Siena si è impegnato a fornire a Bruxelles il piano di ristrutturazione che verrà valutato con possibili osservazioni.
Dei 3,9 miliardi, due sono in sostituzione dei Tremonti Bonds ottenuti in passato dall'istituto senese mentre 1,9 miliardi di euro sono denaro fresco del quale la banca ha molto bisogno.
Dopo aver toccato l'onta dei diciannove centesimi per azione, ora il titolo è di due centesimi più alto, ma i problemi, come ben sanno Profumo e Viola, non finiscono qui e solo i prossimi mesi ci diranno se saranno risolti gli affanni della Fondazione che dovrà cedere quote della banca pena l'escussione del pegno nelle mani delle banche creditrici.