I dettagli del buyback dei titoli greci in mano agli investitori privati, con percentuali tra il 30 e il 40 per cento mediante un'asta competitiva hanno soddisfatto i mercati e spianato la strada agli aiuti che saranno ratificati nella riunione dell'eurogruppo del 13 dicembre, mentre non c'è stato ostacolo nel passaggio al parlamento tedesco.
Quello che rimane certo è l'effetto recessivo delle ricette imposte dalla troika al governo greco e che renderanno molto difficile il rispetto dei target di deficit/prodotto interno lordo e debito/prodotto interno lordo a causa del restringimento del pil.
Come che sia, il fallimento della Grecia appare scongiurato e di questo stanno beneficiando tutti i titoli di stato dei paesi dell'eurozona, con lo spread tra BTP decennali e Bund di pari durata che si è portato, seppur di poco, al di sotto dei 300 punti base un livello che non veniva toccato dal 2010, miglioramento che sta riguardando tutta la curva, con i titoli a due anni al di sotto del 2 per cento.
Anche se è presto per parlare di fine della crisi del debito dell'eurozona, è evidente che questa è una giornata memorabile per i mercati del Vecchio Continente, anche perché i ribassisti devono sbrigarsi a ricoprire le proprie posizioni