mercoledì 11 gennaio 2017

Chi spia chi: spionaggio tra politica e finanza


Quando ho sentito che un ingegnere nucleare, gran maestro di una loggia massonica romana facente capo al Grande Oriente d'Italia, assieme alla sorella ha messo sotto controllo uno sterminato numero di apparati elettronici, computer e telefoni, tra i quali quelli di Mario Draghi, Matteo Renzi, Mario Monti e altri personaggi di prima e seconda fila del mondo politico ed economico (ma non, almeno a quanto è trapelato, Silvio Berlusconi e famiglia), la mia mente è andata ad un episodio avvenuto qualche decennio fa, quando fui invitato da una giovane diplomatica conosciuta ad una festa a prendere un caffè presso l'ambasciata di uno dei paesi più importanti dell'Unione europea.

Prima di recarmi presso la sede diplomatica, avevo visitato il sito dell'ambasciata e avevo letto che uno degli scopi di quell'istituzione era proprio quello di consultare esponenti del mondo politico, economico e sindacale in maniera da informare il proprio Governo in maniera più precisa di quanto risultava dai giornali sulla reale situazione del  nostro Paese e, per fortuna, nella mia attività di previsore su cambi e tassi di interesse, ero costretto ad un buon livello di inglese, lingua nella quale si svolse il colloquio come in tutte le conversazioni internazionali.

Non ci vollero più di cinque minuti per capire che quella chiacchierata innocente era in realtà una sorte di colloquio di selezione per passare eventualmente ad un livello successivo e giocai quella partita a modo mio, ponendo a mia volta domande sull'economia e la politica di quel nostro importante alleato e mandai volutamente a monte quel tentativo di trasformarmi da economista e analista in un eventuale fonte di quella ambasciata cosa che giudicai, al di là dell'effettiva praticabilità, del tutto intollerabile!

La spy story dei due fratelli che facevano la spola tra Londra e Roma, ben introdotti nel mondo dell'alta finanza delle due città, presenta aspetti che hanno dell'incredibile e manda in soffitta i metodi degli hedge funds, di Eisman, di George Soros o altri squali della finanza internazionale, anche se non è escluso che tra i clienti di Giulio Occhionero e della sorella Francesca Maria ci fossero nomi importanti del mondo dell'alta finanza residenti nella City londinese o nel mondo della finanza italiana e non sono esclusi clienti tra finanzieri di altri paesi importanti dell'Unione europea o degli Stati Uniti d'America.

I numeri relativi alle persone spiate sono tali che bisognerà attendere che si posi il polverone per capirci realmente qualcosa, se pure mai ciò sarà possibile in un paese che ha affossato indagini come quella sulla Loggia P2 e tante altre!

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