Qualcuno si è stupito del comportamento dello yen giapponese nei confronti del dollaro, ma un po’ di tutte le valute, un rafforzamento che sembrava stravagante con il terremoto, il maremoto e la catastrofe nucleare, ma che risulta del tutto normale alla luce dell’immenso rimpatrio di capitali che ha visto protagoniste le compagnie di assicurazione, ma non solo loro, spingendo lo yen al record storico di 76 nei confronti del dollaro.
La decisione dei ministri delle finanze del G7 di contrastare questo apprezzamento dello yen ha sortito effetti portando il dollaro nuovamente al di sopra della soglia psicologica degli 80 yen, ma già nei giorni precedenti le banche centrali avevano fatto fronte e il dollaro già si era portato ieri al livello di 79 yen.
I lettori del Diario della crisi finanziaria sanno bene quanto io ritenga inutili nel medio periodo le mosse concertate delle banche centrali per giungere a un livello desiderato dei rapporti tra le valute convertibili, mentre rimane inevasa la richiesta degli Stati Uniti d’America e di altri paesi occidentali volta ad ottenere una rivalutazione della valuta cinese!