Per il secondo mese consecutivo sono diminuite in febbraio le nuove aperture di procedure di foreclosure negli Stati Uniti d’America, con 255.101 proprietari di case che hanno ricevuto l’avviso di quel percorso che porta spesso alla vendita all’asta dell’abitazione, un dato che è inferiore del 14 per cento rispetto a quello di gennaio e del 27 per cento nei confronti dello stesso mese dell’anno precedente e che, secondo le informazioni fornite da RealtyTrac si pone al livello più basso degli ultimi 36 mesi.
Il motivo di questo rallentamento del flusso di foreclosure è, come è noto, legato alla maggiore cautela delle banche e delle finanziare nell’avviare il processo o nel portarlo avanti, in particolare nei 28 Stati nei quali è previsto un passaggio giudiziale, in particolare i primi avvisi di avvio della procedura sono crollati del 41 per cento rispetto al febbraio del 2010, mentre le aste programmate per la vendita delle case sono calate del 21 per cento su base annua.
Banche e finanziarie sono comunque venute in possesso in febbraio di oltre 66 mila case, un dato più basso del 17 per cento rispetto a gennaio e del 18 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma negli Stati nei quali è obbligatorio un passaggio giudiziale il calo è stato ancora più marcato portandosi al 35 per cento su base annua.
Il problema prossimo venturo è, tuttavia, rappresentato da quegli oltre 5 milioni di mutuatari che sono in ritardo di almeno due rate del mutuo, una parte dei quali non riuscirà, a causa della crisi del mercato del lavoro ed al crollo del valore degli immobili, a mettersi in pari con i pagamenti e ai quali inevitabilmente arriverà la prima notifica dell’avvio del processo di foreclosure.