La Federal Reserve ricomincia a fare la banca centrale e sta rintuzzando le richiese delle maggiori banche a stelle e strisce che vorrebbero aumentare i dividendi ai propri azionisti, anche per rendere più appetibili le proprie azioni e dimostrare al contempo al mondo intero che il peggio è oramai alle spalle. Come aveva fatto nei giorni scorsi di fronte alle richieste di J.P. Morgan Chase, di Bancorp e Citigroup, la Fed ha risposto ieri alla Bank of America che di aumento dei dividendi si potrà parlare solo dopo che la banca avrà superato lo stress test, dimostrando così che il suo stato di salute consente di venire incontro alle legittime attese degli azionisti. La prudenza in questo caso è d’obbligo, considerando che quasi tutte le banche che hanno avanzato la richiesta di un innalzamento del monte dividendi sono coinvolte nel meltdown immobiliare e due di esse hanno dovuto bloccare le procedure che portano all’esproprio delle case nel caso i mutuatari siano in ritardo con il pagamento delle rate perché era emerso che centinaia di queste pratiche venivano lavorate al giorno da dipendenti definiti per questo robo signers. Per non parlare del problema rappresentato dalla montagna di titoli della finanza strutturata che, seppur in presenza della nuova regolamentazione che consente di non evidenziare le perdite, rappresentano comunque un carico enorme per le banche che li detengono al di sopra o al di sotto della linea di bilancio!