giovedì 24 novembre 2016

Facciamo il punto sul Monte dei Paschi


Quella di oggi è una giornata molto importante per Marco Morelli, Chief Executive Office e Direttore Generale del Monte dei Paschi di Siena da soli due mesi e alle prese con un'impresa da far tremare i polsi e, cioè, quella di condurre in porto l'operazione di risanamento della più antica banca italiana, ripulendo in un colpo solo sofferenze lorde da 28 e rotti miliardi di euro e procedendo ad un aumento di capitale da 5 miliardi di euro, una cifra cui non si potrà giungere se non convincendo gli alquanto riottosi possessori di bond subordinati a convertire il credito da loro vantato nei confronti della banca senese in azioni della stessa, azioni che solo qualche settima fa sembravano destinate a toccare il traguardo negativo dei 10 centesimi prima di un rimbalzo che ha portato il loro valore fino all'area dei 40 centesimi per poi risprofondare ieri sino a poco più di  20 centesimi, segnalandosi come l'azione più volatile del listino principale, quel Footsie Mib dal quale verrà a breve cacciata per impresentabilità.

Certo, il piano industriale presentato il 24 ottobre scorso da Morelli era stata in realtà progettato dal suo predecessore, lo sfortunato Fabrizio Viola, ma presenta delle novità sulle quali mi sono soffermato in alcune puntate del Diario della crisi finanziaria, ma quella che più conta è che il nostro sta dicendo in pratica ai possessori di bond subordinati che per loro è meglio, ma molto meglio accettare la sua offerta di conversione a prezzi che vanno dal 100 per cento all'85 per cento del valore del bond, anche perché se l'operazione va male non resta che rivolgersi al triumvirato di ferro che guida la Vigilanza bancaria nell'area dell'euro perché si dia il via a un percorso di risoluzione che prevede in primis l'azzeramento di azioni, obbligazioni subordinate e quota dei depositi eccedente la soglia dei 100 mila euro, un operazione che vedrebbe i famosi aiuti statali ma solo dopo un bail in che, forse salverebbe solo i due miliardi di bond subordinati che fanno capo alla clientela retail, un'esenzione fortemente voluta da Renzi e Padoan ma che dovrebbe ricevere un imprimatur da Madame Nouy e i suoi più stretti collaboratori.

Il CEO del Monte dei Paschi, che sta agendo in totale sintonia con il numero uno di J.P. Morgan Chase, Jamie Dimon, anche perché il molto chiacchierato colosso globale sta svolgendo un ruolo di pivot nel consorzio che si è incaricato di organizzare, ma non di garantire, l'aumento di capitale e la maxi cessione dei crediti andati a male e Dimon è lo stesso che ha chiesto e ottenuto l'uscita "spintanea" di Fabrizio Viola che si opponeva all trasformazione in azioni delle obbligazioni subordinate e non voleva un aumento di capitale che passasse sopra la testa degli attuali azionisti, per non parlare della quisquilia delle commissioni garantite alle banche del consorzio a prescindere del risultato, Morelli, insomma, per J.P. Morgan, Mediobanca e le altre banche del consorzio è proprio l'uomo giusto al posto giusto, anche perché ha mosso i primi passi proprio nella banca da lungo tempo guidata da Dimon.

Ieri, è passato un brivido per la schiena di quanti sono interessati alla vicenda della banca senese, perché è stata diffusa ad arte la notizia che era stato raggiunto, seppure a fatica, il quorum previsto per l'assemblea straordinaria e già la mente di tutti si sta rivolgendo ad un'altre data, quella del 28 di questo mese quando verrà lanciata l'offerta pubblica di acquisto dei bond subordinati, che, lo ripeto, è oramai una conditio sine qua non perché l'aumento di capitale abbia successo, ma, d'altra parte anche come verrà organizzata la cessione integrale delle sofferenze sarà al centro delle attenzioni degli attuali azionisti, in primis il Governo italiano, che possiede ancora il 4 per cento delle azioni della banca.

La mia opinione è che sulla carta gli ingredienti ci sono tutti perché la complessa operazione abbia successo, un qualcosa che, in base alla mia esperienza, questo è anche il segnale che potrebbero andare molto, ma molto male!

Nessun commento: