Dopo diversi giorni che non mi occupo degli Stati Uniti d’America, sono attratto da due notizie provenienti da quella grande nazione, la prima riguarda il conglomerato guidato da Warren Buffett e la seconda la decisione della Federal Reserve di rendere noti i nomi dei destinatari di prestiti d’emergenza per complessivi 110 miliardi di dollari concessi nel periodo più caldo della tempesta perfetta dall’agosto del 2007 al marzo del 2010.
Partendo dalla seconda, devo dire che lo sforzo di trasparenza della Fed è stato fortemente contrastato dalle banche prenditrici ed è stato possibile solo dopo una pronuncia della Corte Suprema che ha respinto il loro ricorso e consentito quindi la pubblicazione delle informazioni che, al momento non è ancora avvenuta.
La seconda notizia riguarda le dimissioni improvvise di uno degli uomini di punta della Berkshire Hathaway, David Sokol, che ha dichiaratamente investito in una delle avventure di Buffett, l’acquisizione della compagnia russa Sobrizol. Buffett lo ha difeso dai sospetti di insider trading, ma, conoscendone il carattere, non è escluso che lo abbia spinto alle dimissioni.
Ora Sokol dice di non avere mai aspirato alla carica di Chief Executive Officer della Berkshire e di essersi dimesso per occuparsi di opere filantropiche, ma soprattutto per creare una società che ricalchi in piccolo quella di Buffett.