mercoledì 13 aprile 2011

Terremoto, tsunami e tempesta perfetta! (5)



Quello che è accaduto ieri era già prevedibile in quanto scritto nelle quattro puntate del Diario della crisi finanziaria dedicate al disastro della centrale nucleare di Fukushima, ed ora è certo che la catastrofe in corso in quel sito caratterizzato dalla presenza di sei reattori in tutto o in parte fuori controllo è stato classificato al livello 7 della scala internazionale volta a misurare gli incidenti nucleari, un livello che per ora è il massimo e che è stato occupato a lungo in solitudine da quanto accadde nell’aprile del 1986 nella centrale di Chernobyl.


Nell’ultima puntata in cui mi sono occupato del disastro si fornivano i dati relativi alla contaminazione, dati che venivano definiti a livelli da brividi: 1,1 milioni di volte i limiti consentiti per il cesio 137 e 8,5 milioni di volte per lo iodio 131, livelli riferiti ad un campione prelevato prima dello sversamento in mare di decine di migliaia di tonnellate d’acqua proveniente dalla centrale, mentre, si ricordava, non era più sufficiente l’area di 30 chilometri soggetta ad evacuazione, perché livelli di radioattività superiore alla norma sono stati rilevati a distanze maggiori.

Non posso che concordare con quanto affermato ieri dall’inviato di un grande quotidiano italiano e, cioè, che quanto sta accadendo nella centrale nucleare nipponica potrebbe superare facilmente quanto accade nella centrale russa, anche perché lì l’incidente fu subitaneo e in tempi relativamente brevi le squadre di intervento costruirono un sarcofago sopra il reattore, mentre a Fukushima si va a tentoni mentre i rischi crescono ogni giorno che passa sia per la popolazione che per i kamikaze utilizzati per tenere sotto controllo una situazione che diventa sempre più incontrollabile.