venerdì 29 ottobre 2010

Le banche USA fanno man bassa di case!

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Con un po’ di ritardo, emergono le evidenze statistiche degli effetti della frenetica attività nel terzo trimestre di quest’anno dei robo-signers, quei dipendenti delle maggiori banche e finanziarie che firmavano, molto spesso senza nemmeno leggerli, i documenti che consentivano l’apertura delle procedure di foreclosure che normalmente si chiudono con un esproprio, pratiche complesse che ognuno di loro sfornava al ritmo di centinaia al giorno.

Come è noto, dopo uno stop durato pochi giorni, Bank of America, GMAC e compagnia cantante hanno ripreso a istruire le pratiche, incuranti delle indagini dei procuratori generali di 50 Stati, e di quelle di numerosi enti federali, inclusa la Federal Reserve, nonché dell’ovvia prevenzione dei giudici chiamati ad esprimersi sulla liceità della richiesta di esproprio e successiva vendita all’asta, passaggio giudiziale obbligatorio in 23 Stati.

La novità che emerge dalle statistiche relative alle procedure di foreclosure nel corso del periodo luglio-settembre, è rappresentata dal fatto che il fenomeno sta debordando da quei quattro Stati che hanno rappresentato per oltre due anni l’epicentro del fenomeno e cioè California, Nevada, Florida e Arizona (che rappresentano 19 delle 20 aree metropolitane maggiormente colpite dalle procedure di esproprio), determinando il fatto che tassi di incremento notevoli sullo stesso trimestre del 2009 stanno riguardando 133 aree metropolitane su 206.

Nell’area intorno a Seattle, l’incremento delle pratiche volte ad ottenere l’esproprio sono balzate del 71 per cento rispetto allo steso periodo dell’anno precedente, ma incrementi del 35 per cento hanno riguardato l’area metropolitana di Chicago, l’area di Houston registra incrementi del 26 per cento, quella di Detroit del 23 per cento e quella di Atlanta del 20 per cento.

Per avere un’idea delle dimensioni del fenomeno basti pensare che le banche hanno espropriato della loro casa di abitazione 816 mila famiglie nei primi nove mesi dell’anno in corso e dovrebbero agevolmente raggiungere e superare la soglia di un milione entro la fine dell’anno.

Si tratta con tutta evidenza di cifre da allarme sociale e che fanno riflettere sulla decisione di Obama di schierarsi sul fronte di quanti si sono opposti ad una moratoria sulle procedure, una moratoria che avrebbe dato il tempo di comprendere meglio cosa è realmente accaduto quest’estate, ma forse anche nei mesi precedenti, negli uffici delle banche incaricati di dare il via alle procedure di esproprio.

Nel frattempo si scopre che aumenta il numero degli investitori che hanno acquistato bonds rappresentativi di mutui immobiliari che stanno valutando, dopo la richiesta di riacquisto per 49 miliardi di dollari avanzata nei confronti di Bank of America, di avanzare analoga richiesta alle banche che hanno venduto loro i titoli!