martedì 30 agosto 2016

Balletto di cifre sull'aumento Monte dei Paschi


Nel primo consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena tenutosi dopo una di fatto inesistente pausa estiva, l'amministratore delegato Fabrizio Viola ha estratto a sorpresa, relativa in realtà, il suo coniglio dal cappello, annunciando che la richiesta al mercato per il previsto aumento di capitale potrebbe scendere da cinque a tre miliardi, convertendo in azioni i bond subordinati per un totale di tre miliardi, una proposta che rischia di sollevare un polverone mediatico e anche abbastanza immotivato superiore a quello suscitato dalle vicende di Banca Etruria e delle altre tre banche liquidate nel novembre dello scorso anno e per le quali sono in corso le procedure per l'indennizzo dei clienti retail che erano stati indotti, spesso con l'inganno, a sottoscrivere titoli di analoga natura che erano poi finiti sotto la scure del bail in decretato dal Governo con due mesi di anticipo rispetto all'entrata in vigore della legge che recepiva anche in Italia la nuova normativa europea sui dissesti bancari e l'accollo, entro l'otto per cento del totale dell'attivo, ad azionisti, possessori di titoli subordinati e correntisti per la quota eccedente i 100 mila euro.

Con questa mossa, ieri non deliberata dal consiglio di amministrazione che si è limitato a prendere atto dell'esposizione dell'amministratore delegato, il rafforzamento del Tier 1 della banca senese sarebbe addirittura superiore a quello previsto nel caso di aumento di capitale da 5 miliardi di euro, in quanto ai tre miliardi di aumento di capitale si sommerebbero i tre miliardi derivanti da quello che da prestito subordinato si trasformerebbe in prestito convertendo, anzi di fatto convertito,  passando quindi dal più ampio ma meno significativo ai fini della vigilanza europea presso la BCE Tier 2 a Tier 1 appunto.

Il piccolo problema è rappresentato dal fatto che il Governo aveva categoricamente escluso che la clientela retail, in possesso di due miliardi di euro investiti in questi bond, venisse colpita da questa trasformazione da titoli rappresentativi del debito della banca a capitale di rischio (ipotesi smentita dalle voci che vorrebbero la conversione, su base volontaria, limitata ai soli investitori istituzionali) o, addirittura, che gli stessi titoli venissero azzerati dalla procedura di bail in ove a tanto si fosse arrivati, motivo per il quale si era avviata una lunghissima, e non conclusa, trattativa in quel di Bruxelles volta a stabilire che eventuali misure del Governo a sostegno di una banca in difficoltà, almeno in questa fase, non venissero considerati aiuti di Stato.

Che la situazione si stia facendo sempre più critica e ingarbugliata è dimostrato dal fatto che il presidente della banca, Tononi, l'uomo che è accreditato di stare seguendo l'intera partita della banca senese direttamente con Super Mario, al secolo Mario Draghi presidente della BCE, è stato costretto a smentire insistenti voci di stampa che davano in uscita Fabrizio Viola, con corredo di voci e indiscrezioni sui possibili sostituti dello stesso.

Non so come andrà finire questa vicenda, ma credo fermamente che di tutto c'è bisogno in questa delicatissima fase tranne che di un incertezza sulle quantità richieste agli investitori, così come vedrei rischiosissima, ove fallisse la richiesta su base volontaria di conversione dei bond posseduti dagli istituzionali, l'ipotesi di coinvolgere i clienti al dettaglio del Monte dei Paschi nell'operazione di conversione dei bond in loro possesso in azioni della banca!

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