La componente manifatturiera dell’indice ISM (Institute for Supply Management) si è portata in gennaio appena al di sopra di 60, conseguendo il diciottesimo dato positivo consecutivo, ed è importante che da parecchi mesi l’indice si trova al di sopra di quel valore di 50 che indica espansione.
D’altra parte, che le cose stiano migliorando nel settore manifatturiero è comprovato dal fatto che nel 2010 il settore ha aggiunto 136 mila posti di lavoro, il primo dato positivo netto dal 1997 e che segnala un’inversione di tendenza che lascia ben sperare per il prossimo futuro, anche se non va dimenticato che, nel comparto manifatturiero, sono stati persi 2,2 milioni di posti di lavoro nel biennio 2008-2009.
A guidare la ripresa sono le esportazioni di macchinari e la crescita degli acquisti di auto e computer da parte degli americani, anche al dato positivo del settore non è estraneo il cosiddetto ciclo delle scorte, mentre continua ad essere negativo l’apporto del settore delle costruzioni.
Come che sia, il dato ha spinto verso l’alto gli indici azionari al di qua e al di là dell’Oceano Atlantico e l’indice Dow Jones ha chiuso martedì per la prima volta al di sopra della soglia psicologica dei 12 mila punti dal 2008.