La Securities and Exchange Commission ha reso noto di aver intentato un’azione contro tre top manager di IndyMac Bancorp, un’entità che svolgeva funzioni di holding nell’ambito del gruppo IndyMac, miseramente fallito nel giugno del 2008, per aver fornito false informazioni agli investitori sul disastroso stato di salute del gruppo.
Dei tre indagati, solo Blair Abernathy, codirettore finanziario, ha deciso di patteggiare accettando di pagare una multa di 100 mila dollari e la restituzione di una somma pari a 26.592 dollari, somma inclusiva dei relativi interessi.
Più spavaldo l’atteggiamento dell’ex amministratore delegato, Michael Perry e dell’altro direttore finanziario, Scott Keys che hanno rigettato tutte le accuse, decisi a far valere le loro ragioni di fronte al giudice.
Secondo la Sec, i tre avrebbero elaborato rapporti destinati al pubblico, rapporti che rappresentavano lo stato di salute del gruppo IndyMac in modo completamente distorto ed ingannevole e facevano ciò pur disponendo sia nel 2007 che nella prima metà del 2008 di tutte le informazioni che dimostravano come il gruppo stesse andando al collasso.
Come ho spesso scritto nel Diario della crisi finanziaria, è sempre più concreto il rischio che l’un tempo rutilante mondo della finanza venga sommerso da una miriade di cause civili o penali per i comportamenti tenuti prima, durante e dopo la tempesta perfetta.