Il Portogallo ha raggiunto un accordo con l’Unione europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale su un piano di aiuti da 78 miliardi di euro della durata di tre anni, impegnandosi ovviamente a un rapido rientro del rapporto deficit/prodotto interno lordo, rapporto che dovrebbe scendere al 5,9 per cento nell’anno in corso e portarsi al di sotto del 3 per cento nel 2013.
Il premier dimissionario Socrates ha parlato di un buon accordo che non dovrebbe comportare ulteriori sacrifici, anche se è evidente che l’intesa, che deve essere ancora perfezionata, peserà sulle prossime elezioni, così come è evidente che gli aiuti sono ben visti anche dal capo dell’opposizione anche se si guarderà bene dal dirlo in una campagna elettorale che si preannuncia già molto infuocata.
Ma la vera incognita è rappresentata dalla posizione che assumerà la Finlandia a causa dell’atteggiamento del partito dei veri finlandesi che ha già annunciato che voterà contro in parlamento, ma si punta ad ottenere un voto di astensione che non metterebbe a rischio l’unanimità richiesta per un accoglimento del piano.