mentre il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale resta in carcere in base ad accuse infamanti, ma non per il presidente dell’eurogruppo Junker, l’Ecofin benedice la nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea, nomina che sarà ratificata dal Consiglio europeo che raduna i capi di Stato e di governo dell’Unione europea, ma nessuno si sogna di pensare che in quella sede possa essere messa in discussione la nomina del governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Group al posto attualmente ricoperto da Jean Claude Trichet.
L’ascesa di Draghi crea invece dei problemi al membro italiano nel Board della Bce, Lorenzo Bini Smaghi, del quale la ministra francese dell’economia, Christine Lagarde, ha chiesto poco elegantemente la testa, mettendo in chiaro il patto stretto tra il suo presidente della repubblica e l’italiano Berlusconi, un patto che prevedeva la nomina di Draghi in cambio dell’uscita dell’altro italiano, intesa che potrebbe avere fatto i conti senza l’oste.