Mentre il gruppo dei diciassette paesi dell’eurozona si apprestano ad approvare gli aiuti per 78 miliardi di euro destinati al Portogallo, cresce la preoccupazione per la situazione della Grecia che ha un livello di debito pubblico pari a 327 miliardi di euro, un ammontare che il Financial Times definisce un vero incubo, al punto da non poter escludere una ristrutturazione del debito stesso che avrebbe serie conseguenze sugli investitori e effetti difficilmente calcolabili anche sul club dei virtuosi, Germania in testa.
Non so se anche questa volta la riunione dell’eurogruppo è stata preceduta da un summit dei paesi che stanno vivendo le vicende di Grecia, Irlanda e Portogallo con qualcosa di più che una semplice preoccupazione, una preoccupazione di cui si è fatto interprete il Fondo Monetario Internazionale che prevede una possibile scissione dell’area dell’euro in due, una scissione che difficilmente vedrebbe Spagna e Italia essere ammessi all’euro di serie A.
Si tratta tuttavia di una possibilità alla quale credo poco, mentre è molto probabile che in alcuni casi si giunga all’estromissione di alcuni paesi dal club dell’euro per manifesta impossibilità di rispettare non tanto i parametri del trattato che ha dato il via al processo di unificazione monetaria quanto una normale gestione del bilancio pubblico!