Nonostante un sensibile miglioramento negli ultimi due mesi del 2010, il dato relativo alle vendite di case precedentemente occupate colloca l’anno che si è appena concluso al livello più basso degli ultimi tredici anni, più basso ancora del 2009 che deteneva in precedenza il primato nel lungo periodo considerato.
La National Association of Realtors ha reso noto, infatti che, con 4,8 milioni di abitazioni vendute, il 2010 presenta un dato inferiore del 4,8 per cento rispetto al già miserrimo dato del 2009, una situazione che fa prevedere a più di un analista che per tornare a livelli intorno ai 6 milioni di abitazioni vendute bisognerà attendere un bel numero di anni.
Si sprecano le analisi sul super costruito negli anni della bolla immobiliare, ma il problema vero è dato dal forte legame esistente tra il tasso di disoccupazione, ancora saldamente al di sopra del 9 per cento, e i volumi degli scambi sul mercato immobiliare, volumi depressi anche nel segmento che riguarda le vendite di case di nuova costruzione.
Non va poi sottovalutato l’effetto deterrente esercitato dalle numerose cause intentate dalle persone che hanno perso la causa per procedure di foreclosure fatte un po’ in fretta e furia, le case più appetibili visto che venivano vendute all’incanto a partire da prezzi molto bassi, così come la difficoltà di farsi finanziare l’acquisto con un mutuo, visto che le banche hanno reso molto più stringenti i criteri richiesti per la concessione.