Nella riunione di ieri dell’Ecofin, la Germania ha battuto il pugno sul tavolo sia rispetto alla proposta di creazione degli eurobonds che al potenziamento del fondo di salvataggio di cui parlavo nella puntata di ieri, ma ancor più ad una maggiore flessibilità nell’utilizzo del fondo stesso, una modifica resa indispensabile dalle rigidità insite nell’attuale modello.
Per dare maggiore forza alla propria posizione il ministro delle finanze tedesco ha indetto una riunione dei sei paesi dell’euro zona gratificati dalle agenzie di rating della tripla A, un consesso che annovera, oltre ovviamente alla Germania, la Francia, l’Olanda, la Finlandia, l’Austria e il Lussemburgo.
Molti hanno visto in questa riunione una sorta di battesimo dell’area del super euro, anche se i partecipanti si sono affrettati a smentire una simile chiave di lettura, affermando che si trattava solo di una riunione volta a trovare un punto di intesa contro proposte che sembrano andare contro i rispettivi interessi nazionali.
Sta di fatto che, nonostante le pressione dell’Unione europea e del Fondo Monetario Internazionale, si è tirato ieri un forte colpo di freno rispetto alle richieste di modifica proposte e, quindi, difficilmente si rispetterà quella scadenza di febbraio indicata dalla Commissione europea, un esito che potrebbe dare il la alla speculazione internazionale contro i bond dei paesi giudicati, a torto o a ragione, più deboli!