DIARIO DELLA CRISI FINANZIARIA
martedì 4 gennaio 2011
Bank of America ha reso noto che presenterà una perdita straordinaria di circa 2 miliardi di dollari per il riacquisto di titoli legati a mutui immobiliari venduti da Countrywide a Fannie Mae e Freddie Mac, anche se i riacquisti legati a queste due gigantesche entità divenute pubbliche a causa della tempesta perfetta sono pari a 2,6 miliardi di dollari.
L’annuncio che nello stesso quarto trimestre vi sarà una posta straordinaria pari a 3 miliardi di dollari implica che sono stati effettuati altri riacquisti di obbligazioni per un importo di 400 milioni di dollari da operatori di minori dimensioni.
Questo primo cedimento della linea sinora seguita da BofA, un approccio che in estrema sintesi puntava a non riconoscere i diritti dei detentori delle obbligazioni, lascia intendere che anche l’azione promossa da una avvocatessa molto determinata, al punto di meritarsi l’appellativo di pittbull, possa avere successo, anche se in questo caso la cifra vantata dagli otto investitori istituzionali, Federal Reserve di New York in testa, rappresenterebbe un affondamento del conto economico di BofA per molti trimestri a venire.
Per quanto riguarda questa possibile mega transazione, le parti si sono date trenta giorni di tempo (vedi la puntata ‘un pitbull azzanna Bank of America’(2) apparsa di recente nel Diario della crisi finanziaria), ma è evidente che la banca sosterrà che si tratta di un caso molto diverso rispetto a quello che ha visto coinvolte Fannie Mae e Freddie Mac, in quanto il problema con queste ultime era legato a obblighi legali che non sarebbe stato il caso, anche nell’interesse degli azionisti, di disattendere.
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