La Federal Deposit Insurance Corporation ha deciso nel fine settimana la chiusura di quattro banche di piccole e medie dimensioni, portando a 11 il numero delle banche dichiarate fallite in questo scorcio di 2011, mentre analoga sorte era toccata a 157 banche nel 2010, mentre erano state 140 le banche a chiudere i battenti nel 2009 e solo 25 nel 2007, primo anno della tempesta perfetta iniziata il 9 agosto di quell’anno.
Nelle settimane che precedono la decisione la FDIC cerca di trovare banche disponibili a rilevare le banche che sta decidendo di chiudere, ovviamente accollandosi parte più o meno rilevante delle perdite, ma stavolta non è stata in grado di trovarne una disponibile a rilevare le attività della FirstTier Bank di Louisvilee, Colorado, una banca con assets per 787 milioni di dollari e per la quale scatterà la copertura dei depositi nei limiti previsti dalla normativa.
Il problema dei costi per la FDIC è di non poca preoccupazione, anche se nell’anno che si spera di picco per la chiusura di banche, il 2010, il costo è stato inferiore a quello sopportato nel 2009, pari a 36 miliardi di dollari contro i 21 del 2010, una differenza legata alla minore dimensione media delle banche fallite nei due considerati.
Il problema è, tuttavia rappresentato dal fatto che le previsioni sul numero delle banche a rischio è in continua crescita e sembra molto ottimistica la previsione sui costi dei futuri salvataggi che vengono stimati dalla FDIC in 31 miliardi di dollari nel triennio 2011-2014, una stima che porterebbe a 88 miliardi di dollari il costo tra il 2009 e il 2014, senza tener conto dei costi sopportati nel 2007 e nel 2008, anni per i quali non dispongo dei costi sopportati dalla FDIC, che nel settembre del 2010 accusava un passivo di bilancio di 8 miliardi di dollari.