Con un grande sacrificio rispetto ad una delle più importanti sue promesse elettorali, Obama ha ricevuto dal Congresso la legge che estende i tagli fiscali decisi a suo tempo da George W Bush, tagli che vengono mantenuti anche per quel due per cento della popolazione statunitense che è in condizioni di grande agio economico.
E’ vero che ha ottenuto in cambio significativi sgravi contributivi per i lavoratori dipendenti, crediti di imposta per i figli e, soprattutto, l’estensione temporale dei benefici per coloro che hanno perso il lavoro, ma è evidente che l’estensione dei tagli fiscali per i più abbienti e quelli sui capital gains e sui dividendi bruciano ai democratici che sanno benissimo che lo spirito bipartisan verrà meno non appena si insedieranno le nuove camere in gennaio, con la Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana e una minoranza più forte e agguerrita di quello stesso partito nella camera alta.
Sempre ieri, il ministro del Tesoro, Timothy Geithner, ha parlato al Congresso delle ultime stime che il Congressional Budget Office’s ha formulato sul costo per i contribuenti derivanti dal TARP, il fondo da 700 miliardi di dollari istituito in piena tempesta perfetta, riducendo la stima a ‘soli’ 25 miliardi di dollari.
Ebbene, secondo Geithner, anche questa stima potrebbe essere rivista al ribasso visti i buoni risultati conseguiti nel settore bancario, assicurativo e automobilistico, le perdite potrebbero venire, invece, dagli aiuti stanziati nel settore immobiliare, ma non dovrebbero raggiungere l’entità prevista dal CBO.