La gazzetta ufficiale della tempesta perfetta, il Wall Street Journal, ha dato la notizia che poco meno di cento banche statunitensi destinatarie degli aiuti del TARP, il programma da 700 miliardi di dollari che ha evitato il fallimento di banche, compagnie di assicurazione e case automobilistiche, sarebbero sull’orlo del default.
Per avere un’idea del problema basti pensare che il fallimento di sette banche destinatarie di aiuti è già costato 2,7 miliardi di dollari al TARP ed è facile capire cosa accadrebbe se la stessa sorte accadesse a tutte o larga parte delle banche a rischio, banche che, complessivamente, hanno ricevuto 4,2 miliardi dal programma di aiuti.
Da due anni non passa week end nel quale non vengano chiuse banche di piccole e medie dimensioni e quest’anno il fenomeno ha raggiunto dimensioni preoccupanti riguardando oltre 100 banche, il numero più alto dalla crisi delle casse di risparmio a stelle e strisce dei primi anni Novanta.
Ma guardando oltre il caso delle 98 banche citate dal Wall Street Journal, fonti ufficiali parlano di 814 banche sulle 7.760 totali esistenti negli USA in difficoltà e non in grado di rispettare i ratio previsti, anche se va detto che la precedente crisi bancaria vide il numero delle banche passare da 14 mila a poco più di 7 mila.
L’accelerazione della chiusura di banche lascia intuire che il 2011 sarà l’anno della verità, l’anno, cioè, nel quale l’onda lunga della tempesta perfetta porterà il suo carico di insolvenze di famiglie e imprese sui bilanci delle banche di piccole e medie dimensioni disseminate sul vasto territorio degli States ed è allora che ne vedremo delle belle!