Questa è l’ultima puntata dell’anno del Diario della crisi finanziaria, ed è anche l’ultima del quarto anno di tempesta perfetta, fenomeno che i più fanno risalire al 9 agosto del 2007, quando si verificò il congelamento dei mercati interbancari posti al di qua e al di là dell’Oceano Atlantico e le banche centrali, BCE in testa, furono costrette a inondare liquidità nei mercati per importi di gran lunga superiori a quelli immessi all’indomani dell’11 settembre 2001.
Certo, rispetto al primo anno, quando fallirono banche e finanziarie, le cose sembrano essere molto meno dure, ma questo riguarda solo Wall Street e dintorni e non le decine di milioni di persone che hanno perso il lavoro all over the world e i milioni di persone che hanno perso la casa, spesso, purtroppo, trovandosi in entrambe le situazioni.
La crisi sociale va anzi accentuandosi e gli ultimi dati sulle procedure di esproprio parlano chiaro e dicono, secondo il capo analista di Moody’s, che 1.800.000 famiglie hanno subito le procedure che portano all’esproprio al termine del 2010, mentre saranno 2.100.000 nell’anno che sta per cominciare.
Ma crisi sociale e crisi finanziaria sono inscindibilmente connesse e solo con un cambiamento di atteggiamento delle banche nei confronti dei loro debitori si potrà trovare un nuovo punto di equilibrio, ma di tutto questo avremo tanto tempo per parlare nell’anno che verrà e, temo, anche in quelli successivi.
Tanti auguri a tutti!