Un balzo in avanti dei jobless claims, le nuove richieste di sussidi settimanali, e una flessione in settembre dell’indice nazionale elaborato dall’Institute for Supply Management che misura l’attività manifatturiera statunitense hanno ampiamente sovrastato le buone notizie provenienti dal settore immobiliare e spinto gli indici azionari a stelle e strisce in ribasso di oltre l’uno per cento sull’onda dei crescenti timori per una falsa partenza della ripresa.
La flessione dell’indice manifatturiero è stata tutto sommato di modesta entità, passando dal 52,9 di agosto al 52,6 di settembre, ma le attese degli analisti erano per un rialzo sino a 54, mentre le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono balzate a 551 mila dopo tre settimane consecutive di riduzione, il che non sembra di buon auspicio per il Non farm Payrolls di settembre che verrà reso noto oggi insieme al tasso di disoccupazione che è previsto passare al 9,8 per cento dal 9,7 di agosto.
Il dato che misura l’ammontare dei sussidi in essere è risultato pari a 6,09 milioni, in riduzione dal picco toccato di 6,9 milioni toccato nella prima settimana di aprile, ma se si aggiungono i sussidi speciali erogati in base ai provvedimenti di emergenza varati dal Congresso, si giunge a un totale di 9 milioni di persone che stanno vivendo grazie a queste elargizioni, un dato che si discosta poco da quello fornito la settimana scorsa.
Come è noto, un apposito provvedimento legislativo ha permesso di ottenere 53 settimane di sussidio in aggiunta alle 26 normalmente concesse a livello dei singoli Stati, un beneficio che la Camera dei Rappresentanti ha esteso di ulteriori 13 settimane, anche se il provvedimento diverrà effettivo solo dopo l’approvazione da parte del Senato, anche se non si nutrono dubbi sull’esito del voto.
Gli stessi dati relativi al settore immobiliare vanno letti con una certa attenzione, in particolare quello relativo alla spesa per costruzioni in agosto che, è cresciuto dello 0,8 per cento solo per una forte revisione al ribasso del dato del mese precedente (da -0,2 a -1,1 per cento), mentre il balzo in avanti dei nuovi contratti di acquisto di case è ancora in larga misura influenzato dal bonus fiscale sino a 8 mila dollari che scadeva in settembre.
Ma il mercato ha ignorato anche il balzo in avanti del consumer spending che, sempre con riferimento al mese di agosto, è cresciuto dell’1,3 per cento, mentre i redditi sono aumentati solo dello 0,2 per cento, un divario che ha spinto molti analisti a considerare il dato influenzato dal programma Cash for Clunkers che prevedeva consistenti incentivi per l’acquisto di una nuova automobile.
Come ho scritto in una precedente puntata del Diario della crisi finanziaria, l’esaurirsi degli incentivi all’acquisto della prima casa e al cambio dell’automobile, misure che hanno certamente influito positivamente sulla crescita nel terzo trimestre, potrebbe ora determinare una battuta di arresto in entrambi i settori, una previsione che è corroborata dalla persistente esiguità dell’aumento dei redditi.
Come era largamente prevedibile, Ken Lewis si è dimesso anche dalla carica di Chief Executive Officer di Bank of America, dopo aver perso quella di presidente nei mesi scorsi.