venerdì 9 ottobre 2009

Un terzo trimestre d'oro per Goldman Sachs?


Se qualcuno aveva pensato che la mossa a sorpresa di ieri della banca centrale australiana potesse essere il preludio di decisioni analoghe da parte delle altre banche centrali, oggi è rimasto certamente deluso, in quanto sia la Banca Centrale Europea che la Bank of England non solo hanno lasciato i tassi invariati, ma hanno anche fatto chiaramente capire che non intendono rialzarli ancora per qualche tempo.

Nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione del Board della BCE, Jean Claude Trichet si è unito al coro di quanti ritengono che il peggio sia passato, ma evidentemente questo giudizio non basta per stringere nuovamente quella che Guido Carli soleva chiamare la corda del boia.

Dopo una giornata di incertezza legata all’assenza di indicazioni, il mercato azionario statunitense è oggi di nuovo in territorio positivo per l’utile a sorpresa messo a segno da Alcoa e il sensibile calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che comunque permangono abbondantemente al di sopra della soglia delle 500 mila unità.

Ma il dato che più ha colpito gli investitori è quello relativo alle vendite delle catene di negozi che, dopo tredici mesi di continue flessione, ha messo a segno un rialzo, seppure di un modesto 0,1 per cento, un dato peraltro largamente influenzato dalla tardiva apertura delle scuole che aveva penalizzato il mese di agosto, mentre non sono poche le catene che ancora segnalano flessioni comprese tra l’1 e il 2 per cento.

Come è alquanto evidente, si continua a navigare un po’ a vista e l’andamento delle prime giornate di contrattazione di ottobre ne è l’eloquente dimostrazione, con quattro sedute negative, due positive, quella di ieri contrastata, un andamento che dimostra quanto sia ancora forte il clima di incertezza per quelle criticità che ho evidenziato nella puntata di ieri del Diario della crisi finanziaria.

Sull’intonazione positiva dei listini a stelle e strisce hanno influito anche le previsioni positive degli analisti sulle due ex investment bank ancora autonome e in piena operatività, previsioni che vedono Morgan Stanley interrompere la serie di tre trimestri consecutivi in rosso, anche se con un utile tutt’altro che rilevante, mentre la potente e ancor più preveggente Goldman Sachs dovrebbe addirittura raddoppiare il già lusinghiero utile dello scorso trimestre, anche se, a differenza di quello che un tempo si diceva per la Ford, non è detto che quello che va bene per Goldman vada bene anche per gli Stati Uniti d’America!

Se le previsioni degli analisti verranno rispettate, le risorse già accantonate per i bonus dei Goldman Boys dovrebbero portarsi a 16 miliardi di dollari, mentre è previsto che superino abbondantemente i 20 miliardi grazie a quanto verrà sottratto all’utile lordo del quarto trimestre, cifre che hanno già acceso un vivace dibattito sull’opportunità di prevedere salari variabili di quest’entità per una banca che non ha solo ricevuto, e di recente restituito, dieci miliardi di dollari dal TARP, ma è stata anche la maggiore beneficiaria del salvataggio di American International Group, la compagnia di assicurazione particolarmente esposta nei Credit Default Swaps e che, non del tutto a caso, non ha fatto la stessa fine di quella Lehman Brothers che di Goldman è sempre stata una delle più agguerrite concorrenti.