E’ difficile distrarsi rispetto a quello che sta accadendo nel Vecchio Continente, fosse anche per una sola puntata del Diario della crisi finanziaria, ed eccomi di nuovo a parlare del piano di salvataggio dell’Irlanda e dei rumors che vorrebbero fosse in corso un pressing sul governo del povero Portogallo affinché si decida anche esso a chiedere aiuto ai partners dell’eurozona e ai governi volenterosi che, pur membri dell’unione europea, non hanno accettato di abbandonare le loro monete per confluire nell’euro.
Standard & Poor’s, per non sapere né leggere né scrivere, ha degradato a raffica le banche irlandesi e le affiliate irlandesi di banche straniere, portando i loro bonds a livello dei titoli spazzatura, minacciando anche ulteriori revisioni al ribasso dei ratings se verrà abbassato ulteriormente il giudizio sul debito sovrano irlandese e, così, anche il Portogallo è avvertito.
La cosa curiosa della crisi delle banche irlandesi e di quelle portoghesi sta nel fatto che le prime vedono grossi investimenti delle banche inglesi, mentre quelle portoghesi potrebbero mettere a rischio quelle spagnole, un dato di fatto che fa pensare che possano essere coinvolti due colossi come il Santander e il Bilbao Vizcaya y Argentaria (quest’ultima, al di là del nome così lungo, è una sola banca).
Se le cose stanno così, il salvataggio dell’Irlanda è un po’ anche il salvataggio della Gran Bretagna, e si capisce così meglio la sollecitudine del Governo di Sua Maestà nel partecipare alla schiera dei salvatori, così come alla partecipazione della Svezia potrebbe non essere estraneo qualche massiccio coinvolgimento delle sue banche; d’altra parte anche questo è il bello della finanziarizzazione!
Dopo aver fatto tremare i mercati e contribuito a far affondare l’euro, la cancelliera Angela Merkel ha iniziato a vedere mezzo pieno quello stesso bicchiere che nei giorni scorsi vedeva mezzo vuoto, anche se l’effetto delle valutazioni positive non è stato neanche lontanamente paragonabile a quello delle valutazioni negative precedenti, ma, incurante delle reazioni dei mercati alle sue esternazioni, ora la signora Merkel ci tiene a far sapere che vorrebbe che le cose procedessero più speditamente e tutti lì a profetizzare una conclusione positiva nel fine settimana.
Ieri sera i ministri delle finanze della Unione europea hanno ratificato l'accordo raggiunto tra i ministri dell'eurozona concedendo 85 miliardi di euro all'Irlanda, 35 dei quali sono ad appannaggio delle maggiori banche irlandesi, a margine della riunione, Barroso, con senso dell'umorismo, ha detto che le speculazioni sul possibile attacco a Portogallo e Spagna le lascia agli speculatori.